Lo Snals Confsal esprime grande soddisfazione per la positiva conclusione di un contratto che ha richiesto molti mesi per le operazioni di verifica da parte degli organi di controllo. “Si tratta di un contratto spiega la segretaria dello Snals, Elvira Serafini – che riconduce alla contrattazione integrativa numerose materie che regolano il rapporto di lavoro, le attività aggiuntive e gli incarichi definiti per legge, come quelli relativi alle figure dei tutor e degli orientatori. Per gli aspetti economici siamo riusciti a consolidare la retribuzione professionale dei docenti e ad avviare in maniera concreta la valorizzazione del personale Ata e dei Dsga. Altro aspetto significativo del nuovo contratto è l’estensione al personale a tempo determinato di importanti diritti finora riservati al personale di ruolo. Molto resta ancora da fare. Per questo motivo consideriamo il contratto appena firmato un contratto ponte per il prossimo contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al triennio 2022/24 che dovrà assicurare l’equiparazione degli stipendi del personale della scuola almeno a quelli del restante pubblico impiego”
I sindacati hanno firmato all’Aran il rinnovo del contratto per il settore Istruzione relativo al periodo 2019-2021. Si tratta della firma definitiva dopo l’ipotesi siglata lo scorso luglio.
A Orizzonte Scuola, a margine dell’incontro, interviene la segretaria generale dello Snals, Elvira Serafini.
Anche per i docenti supplenti tre giorni di permesso retribuito. Un punto di arrivo o di partenza? Cosa si può aggiungere nel futuro?
“I precari sono sempre al centro della nostra attenzione, come tutto il personale che lavora nelle istituzioni scolastiche”, sottolinea Serafini. La dedizione verso il personale è evidente: “Abbiamo cercato di trovare la soluzione per la copertura economica, perché ogni passaggio ogni cambio che si fa a livello contrattuale è necessaria una copertura finanziaria”.
Le azioni intraprese sono concrete: “Abbiamo lavorato per questo, siamo riusciti a dare la copertura ai tre giorni di permesso retribuito al personale docente”. Un traguardo significativo che dimostra l’impegno verso il miglioramento delle condizioni lavorative. Ma non si ferma qui: “Ma l’interesse è stato darlo a tutti”. Da qui, l’espansione dei benefici anche al personale ATA precario: “Di conseguenza si è lavorato per poter dare anche al personale ATA precario i tre giorni di permesso retribuito”.
E ancora: “Lavoreremo ancora per migliorare la loro posizione, saremo attenti a quello che sarà l’incontro che avremo per i precari per sciogliere, per quanto sarà possibile, il nodo dei vincoli. Noi siamo consapevoli che bisogna lavorare tanto, purtroppo è una legge e la stiamo smontando con molta attenzione, con interventi programmati con il Ministero“.
Infine, aggiunge: “Lavoreremo su tutto su tutte le problematiche del personale ATA e del personale docente e soprattutto per tutti coloro che si trovano in difficoltà”.