La scuola rompe gli indugi: ELVIRA SERAFINI “Ci sentiamo traditi. È
sciopero”. Pronti al confronto col Presidente Draghi”

Roma, 24 novembre 2021-La mobilitazione della scuola, inevitabile dopo i
deludenti contenuti della legge di bilancio, culmina nella proclamazione
dello sciopero, dichiarato dallo Snals-Confsal e da Flc Cgil, Uil Scuola Rua
e Gilda Unams, nel corso della conferenza stampa appena conclusa.
Il prossimo 10 dicembre il personale scolastico si asterrà dal lavoro per
protesta contro il tradimento del Patto per la Scuola, sancito lo scorso 20
maggio dal Ministro Bianchi e dalle confederazioni sindacali
rappresentative e al quale erano affidate le speranze di riforma di un
settore cruciale per lo sviluppo del Paese.
“Nel tentativo di conciliazione esperito ieri – dichiara Elvira Serafini,
Segretario Generale dello Snals-Confsal – non abbiamo rilevato alcuna
reale disponibilità a modifiche concrete del testo della legge di bilancio.
L’offerta di tavoli di discussione arriva fuori tempo massimo, siamo
stanchi. Ci aspettavamo proposte tangibili e invece da mesi, per non dire
da anni, firmiamo accordi e patti che non vengono mai rispettati: ci
sentiamo traditi”.
La categoria protesta per l’esiguità delle risorse disponibili per il rinnovo
contrattuale, che si tradurrà in aumenti nettamente inferiori a 100 euro
medi pro capite che non colmano il divario stipendiale con il restante
personale della Pubblica Amministrazione di pari livello d’istruzione
(350 euro per i laureati), né quello con il personale scolastico europeo.
Ma anche le risorse previste in legge di bilancio per il trattamento
accessorio, per la riforma dell’ordinamento professionale e per la
formazione sono inadeguate rispetto alle dichiarazioni di principio del
Governo sull’importanza dell’istruzione pubblica. Inoltre, manca ancora
l’Atto d’indirizzo per dare avvio alle trattative per il rinnovo della tornata
contrattuale, già in scadenza, 2019-2021.
“Non solo non abbiamo risorse sufficienti -prosegue Serafini, ma quelle
che sono attribuite sul fondo di valorizzazione dei docenti (210 milioni,
pari a circa 12 euro mensili lordi a testa) hanno il gusto della beffa con
quel rifermento alla dedizione all’insegnamento che i docenti
dovrebbero dimostrare per ottenerle. Nessuna legge di bilancio può
indicare i criteri di assegnazione dei fondi che istituisce”.
“Ma le nostre rivendicazioni riguardano anche l’indisponibilità a
risolvere subito problemi strutturali della scuola e situazioni
penalizzanti per il personale. Non affrontare e risolvere il problema del sovraffollamento delle classi, degli organici insufficienti, di nuove e più
adeguate procedure concorsuali e abilitanti, dell’edilizia scolastica e del
suo adeguamento alle norme di sicurezza, di prevedere almeno le misure
a costo zero (come ad esempio sui DSGA facenti funzione, in legge di
bilancio manca ogni riferimento al loro diritto ad essere stabilizzati nel
ruolo ricoperto da tempo) significa sconfessare il Patto per la Scuola e
fare una politica di contenimento della spesa sulla pelle della scuola”.
Lo Snals-Confsal lamenta anche che la proroga della deroga al
dimensionamento delle scuole che contano almeno 500 alunni sia
limitata a un solo anno scolastico. In tal modo la previsione è priva di
reale efficacia sia per le comunità scolastiche coinvolte, sia per la stabilità
dei posti di dirigente scolastico e di direttore dei servizi generali e
amministrativi.
Il sindacato chiede, inoltre, “senza Se e senza Ma” le sacrosante misure
sulla mobilità: la cancellazione di ogni vincolo sulla mobilità del
personale, restituendo alla contrattazione la disciplina di assegnazione e
di mutamento della sede di servizio. Lo Snals-Confsal rileva la grave
mancata attenzione al personale ausiliario tecnico e amministrativo e,
come già detto, in particolare verso i DSGA, che sono chiamati, da lunghi
anni, a sostenere un carico di responsabilità sempre maggiore.
“Sia chiaro che siamo determinati a rivendicare le nostre richieste
tenendo alta in questi giorni l’attenzione del Governo, del Parlamento e
dell’opinione pubblica sull’istruzione”- conclude Serafini. Se la scuola è
davvero un bene comune, come si continua a ripetere, ci chiami il
Presidente Draghi per un confronto, noi siamo disposti ad affrontare ogni
questione con attenzione e il Parlamento modifichi realmente la legge di
bilancio nella direzione da noi indicata”
Il Segretario Generale
(Elvira Serafini)

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