Le scriventi organizzazioni sindacali proclamano lo stato di agitazione nel Comparto
Istruzione e Ricerca, per rivendicare:
Il rinnovo del CCNL 2019/2021 sotto il profilo normativo e retributivo:
Il CCNL 2016-2018, già scaduto al 31/12/2018, è stato formalmente disdettato dalle
scriventi, ma le risorse stanziate per il rinnovo nella legge di bilancio 2022 sono
assolutamente insufficienti per concludere la trattativa. Occorrono inoltre risorse
aggiuntive per ridurre il divario esistente tra le retribuzioni del settore, a parità di titoli
di studio, alla media di quelle del comparto pubblico e in prospettiva alla media dei
paesi europei;
la garanzia del consolidamento in busta paga dell’elemento perequativo previsto nei
CCNL 2016/2018;
la definalizzazione degli aumenti contrattuali eliminando ogni riferimento a: “dedizione
all’insegnamento, impegno nella promozione della comunità scolastica e la cura
nell’aggiornamento professionale continuo”.
la valorizzazione della professionalità docente;
lo stanziamento di risorse aggiuntive per finanziarie la revisione dei profili professionali
di Dsga, assistenti amministrativi e tecnici e collaboratori scolastici;
l’incremento del fondo per la contrattazione integrativa delle istituzioni scolastiche;
l’estensione della card docenti al personale precario e al personale educatore ed Ata;
In tema di relazioni sindacali:
va affermata la centralità delle prerogative contrattuali rispetto alla legge come
strumento di potenziamento della funzione unificante che il sistema di Istruzione e
Ricerca svolge per l’intero Paese. Giudicano inaccettabile l’intervento unilaterale materie di competenza della contrattazione quali la mobilità, la formazione, la
valorizzazione professionale e in generale su tutti gli aspetti attinenti al rapporto di
lavoro.
Organici e stabilizzazione precari:
proroga al 30 giugno 2022 dei contratti docenti e Ata sul cosiddetto “organico covid”
riduzione del numero di alunni per classe e per istituzione scolastica, come da Patto
per la Scuola Governo/sindacati del 20 maggio scorso
apertura immediata del tavolo di confronto, previsto dal Patto per la scuola del maggio
scorso, per rendere disponibile in via strutturale e permanente il sistema delle
abilitazioni nella scuola ai fini della stabilizzazione del precariato in favore dei precari
con almeno 3 anni di servizio e dei docenti già di ruolo
apertura del tavolo di confronto sulla mobilità per superare i vincoli imposti al
personale docente e Dirigente.
Personale ATA:
indizione del concorso riservato per gli assistenti amministrativi facenti funzione DSGA
con tre anni di servizio, compresi coloro che sono sforniti di titolo di studio specifico;
incremento l’organico Ata implementando i parametri di distribuzione del personale
alle scuole anche in ragione delle sempre più crescenti esigenze di sicurezza con
particolare riferimento al profilo di collaboratore scolastico, stante l’intesa Mi/sindacati
del 18 maggio scorso.
superamento blocco quinquennale ai fini della mobilità dei Dsga neo assunti.
Sburocratizzazione del lavoro e semplificazione:
limitare all’essenziale la documentazione relativa ai processi didattici e amministrativi;
valorizzare l’autonomia progettuale dei docenti che si esplica nella dimensione
individuale e collegiale;
snellire i procedimenti amministrativi eliminando confusioni e conflitti di competenza
con altri enti pubblici.
Autonomia Differenziata:
superamento di ogni iniziativa di devoluzione delle competenze in materia di
istruzione.
Su tutte queste tematiche sinteticamente riassunte, si richiede l’esperimento del tentativo
di conciliazione previsto dalla citata Legge e la convocazione dell’apposito organismo
costituito con D. M. n. 127 del 20 aprile 2000.
Proclamazione dello stato di agitazione
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