(ANSA) – ROMA, 28 DIC – “Nel programma di distribuzione dei vaccini
bisognerà ipotizzare delle priorità, tra le diverse categorie lavorative,
ma non si può ignorare che i docenti, insieme a tutto il personale
scolastico, siano alla pari dei medici, esposti in prima linea al rischio
di contagio. Ogni docente trascorre infatti quotidianamente dalle due alle
cinque ore a contatto con un numero di alunni variabile tra le 50 e le 150
unità. Situazione che diventa particolarmente rischiosa nelle scuole
superiori, dove la platea, che ha un’età oscillante tra i 14 e i 19 anni,
rappresenta la categoria considerata più coinvolta nel veicolare il virus,
per la non sempre idonea attenzione che i giovani prestano al rispetto delle misure per il contenimento del contagio, soprattutto nella relazione
con i coetanei”. Lo scrive la segretaria dello Snals, Elvira Serafini.
“Pertanto, se si ritiene opportuno che le scuole restino aperte, perché la
didattica va svolta in presenza, sarebbe auspicabile inserire il personale
scolastico, insieme a quello sanitario, nella prima tranche dei vaccini da
somministrare, per tutelare una categoria a forte rischio contagio. Ciò
sia per evitare di gravare su ospedali e terapie intensive, sia per
garantire il regolare svolgimento dell’attività didattica, per la quale
non basta tenere le scuole aperte, ma bisogna agire per la tutela della
salute dei docenti e di tutto il personale scolastico, onde evitare di
tenere gli alunni in classe, ma i docenti a casa, in quarantena, o peggio
in ospedale”, conclude la dirigente sindacale. (ANSA).
DOCENTI SIANO IN PRIMA TRANCHE PER VACCINI
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