Siamo in presenza di una vera e propria pantomima! Il Movimento 5 stelle pubblica sul suo sito ufficiale un messaggio rivolto agli insegnanti, ai dirigenti scolastici ed al personale ATA nel quale ringrazia tutto il personale della scuola per la “maniera straordinaria con la quale hanno reagito alla sospensione delle attività didattiche ringraziando soprattutto i docenti per il loro importante sforzo finalizzato a fare in modo che gli alunni potessero continuare a seguire le lezioni a distanza” Fin qui nulla di strano anzi un doveroso riconoscimento a tutto il personale della scuola. Ma, continua il messaggio, “ci si aspetterebbe la piena collaborazione di tutti” e nel caso che qualcuno non avesse capito, rincara la dose ponendo ad esempio i sindacati che “chiedono addirittura il ritiro delle linee guida ministeriali sulla didattica on line”. In un momento di crisi come questo “i sindacati che fanno? Chiedono di tornare indietro”. Conclude il messaggio “noi chiediamo una sola cosa: collaborazione e stop alle polemiche”. Mein Gott mi verrebbe da dire ma chi legge questo articolo si sarà fatta un’idea dei sindacati scuola ben precisa: ma quali esseri spregevoli possono essere questi dirigenti sindacali che in un momento così critico che coinvolge la nostra Nazione, per non dire tutto il globo terrestre, si preoccupa esclusivamente della difesa dei propri “assistiti” abbandonando a se stessi gli alunni, i genitori e le famiglie? Siamo allora alla farsa ed ancor più grave alla strumentalizzazione politica in una circostanza catastrofica che mai il Paese avrebbe pensato di attraversare. Allora facciamo chiarezza: mai e dico mai il Sindacato Snals, insieme alle altre organizzazioni, ha anteposto il diritto degli operatori a quello delle famiglie e degli studenti, anzi li ha sempre coinvolti nelle loro battaglie per una scuola più moderna, efficace ed efficiente. Per quanto riguarda la collaborazione richiesta siamo alla farsa: credo che conosciate il primo approccio dell’attuale Ministro (5 stelle) con i sindacati scuola (siamo sicuri che l’incontro non sia stato fissato per una ragione meramente istituzionale?); ore 7,30 di mattina, 7 minuti per ciascun rappresentante ed alla fine la chiara impressione che il Ministro aveva i suoi convincimenti che avrebbe perseguito in ogni caso ben lungi dal condividere con le organizzazioni sindacali. Ma non è certamente per questi motivi che il sindacato non ha in ogni caso tentato di ricucire i rapporti con l’Amministrazione. C’è da chiedersi, però, come mai in quest’ultimo periodo, già in pieno coronavirus, si “minacciava” l’imminente pubblicazione dell’ordinanza sulla mobilità, dei tempi da rispettare per gli organici di diritto, delle disposizioni da impartire agli USR per i bandi dei concorsi da pubblicare, dei modelli Es per gli esami di maturità e quant’altro cioè come se non fossimo in piena emergenza perché la “macchina” ministeriale non si poteva fermare. Per non parlare delle varie note ministeriali emanate dai dirigenti del Ministero (meglio dire burocrati) nelle quali si davano disposizioni per la didattica a distanza senza preoccuparsi di accompagnarle con precisazioni necessarie affinchè non avvenisse quello che poi si è verificato: dove ogni Dirigente Scolastico si è sentito in diritto di interpretare a modo suo, calpestando la libertà d’insegnamento ,con imposizioni del tipo: firma sul registro elettronico, convocazione di collegi dei docenti e consigli di classe già programmati, rispetto dell’orario delle lezioni, compilazione di schede di monitoraggio, presenza negli edifici scolastici di tutto il personale amministrativo, assistenti tecnici e collaboratori scolastici. Ed è qui che il sindacato è intervenuto per ristabilire un minimo di chiarezza sui diritti e doveri e non certo per disconoscere la didattica a distanza e la sua valenza durante un periodo di sospensione dell’attività didattica che non si sa quando vedrà la fine. Il sindacato è sempre stato vicino alle famiglie e figuriamoci se non si rendeva conto che sarebbe stato estremamente dannoso spezzare il cordone ombelicale tra docenti e studenti, il che avrebbe significato lasciare questi ultimi in balia di se stessi. Il corpo docente ha un grande senso di responsabilità, riconosciuto tra l’altro, mi auguro non a parole, dallo stesso Movimento 5 stelle ma sarebbe stato preferibile lasciare alla loro professionalità la gestione educativa di questo momento di crisi e non imporre inutili paletti. Di questi non ce n’era assolutamente bisogno! Concludiamo stigmatizzando quanto affermato sempre nel messaggio lì dove si chiede la collaborazione; ebbene è solo il caso di ricordare che collaborare deriva dal latino con e laborare cioè partecipare attivamente insieme. Ma quando questo si è verificato?
DIDATTICA A DISTANZA: OCCORRE FARE CHIAREZZA
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