L’approvazione del decreto che dà attuazione all’intesa su reclutamento e precariato è un fatto importante,
nonostante le riserve che ancora permangono in una parte della maggioranza e che spiegano la formula
(“salvo intese”) con cui il Consiglio dei Ministri ha licenziato il provvedimento. Un concreto passo avanti è
stato fatto, ora è necessario che il decreto venga pubblicato e approvato in tempi brevi, senza cambiamenti
sostanziali, e includendo anche la previsione di un concorso riservato ai facenti funzioni DSGA, in coerenza
con i contenuti dell’intesa. Difficile comprendere le ragioni per cui si insiste, da parte di esponenti di
maggioranza, sull’introduzione di step selettivi più rigidi rispetto a quelli comunque già previsti per tutte le
procedure, sia per quelle concorsuali che per i PAS, molto impegnativi e soggetti a valutazione. È una
posizione che appare connotata in senso ideologico e che trascura un fatto sostanziale: i destinatari delle
misure scaturite dal confronto sindacati MIUR sono persone che hanno già maturato nelle nostre scuole
una consistente esperienza di lavoro, è grazie a loro se si sono potute svolgere le attività didattiche in decine
di migliaia di classi, il che avrebbe reso possibile anche il riscontro di eventuali impreparazioni o
incompetenze.
Non è accettabile che il sistema scolastico utilizzi in modo ricorrente quote abnormi di lavoro precario, in
spregio alle norme europee, senza riconoscere in alcun modo l’esperienza maturata: una lacuna che l’intesa
sindacati MIUR ha voluto colmare, coniugando i diritti dei precari e l’interesse al buon andamento del
sistema scolastico, in particolare con la copertura stabile dei posti disponibili in are territoriali nelle quali le
graduatorie a esaurimento e quelle di merito sono da tempo esaurite e non sarebbero possibili assunzioni
a tempo indeterminato.
In tale contesto, vanno assicurate le priorità di scorrimento dei Concorsi 2016 e 2018, con l’obiettivo di
coprire tutti i posti disponibili e vacanti nel rispetto delle aspettative dei candidati.
L’approvazione del decreto senza stravolgimenti rappresenta in questo momento una precisa priorità,
fermo restando che una valutazione di merito complessiva sarà possibile solo leggendo il decreto in G.U. il
28 agosto, così come sarà anche necessario incrementare e attivare ogni ulteriore confronto con il MIUR e
con le Commissioni Parlamentari a cui chiederemo di essere ascoltati. Il nostro impegno comunque
prosegue perché sia data piena attuazione a tutto ciò che prevede l’intesa del 24 aprile a Palazzo Chigi e a
quelle definite ai tavoli tematici di confronto cui è stata affidata la puntuale declinazione dei suoi contenuti,
tra cui quelli riguardanti una diversa politica degli organici e delle assunzioni del personale ATA.
Più in generale, chiediamo al Governo di rispettare, nella prossima legge di stabilità, l’impegno di assicurare
le risorse aggiuntive necessarie per un rinnovo contrattuale che riconosca in modo adeguato il valore di
tutte le professionalità operanti nel comparto dell’istruzione e della ricerca.
Roma, 7 agosto 2019
Decreto precari, un primo passo avanti importante Ora la politica si assuma la sua responsabilità
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