Gentili ricorrenti,
certamente avrete già saputo dell’esito dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, che con due sentenze gemelle depositate in data 27/2/2019 ha confermato la propria precedente decisione del dicembre 2017.
In sostanza, il massimo organo della Giustizia amministrativa ha confermato il precedente orientamento secondo cui il diploma magistrale, pur se conseguito entro l’a.s. 2001/2002, non è sufficiente per l’ammissione nelle G.A.E. (Graduatorie ad esaurimento) e dunque, per l’eventuale stipula di contratti a tempo indeterminato.
Ciò premesso con la presente siamo anzitutto ad informarvi che le campagne di ricorsi avviate dallo Studio dell’avvocato De Crescenzo per l’accesso in G.A.E. dei diplomati magistrali sono al momento ancora in corso dinanzi al T.A.R. Lazio, per cui, tecnicamente, tutti coloro che sono stati inseriti nelle suddette graduatorie per effetto di ordinanze cautelari hanno diritto di restarci fino all’esito dei giudizi pendenti e ciò indipendentemente dalla sentenza dell’Adunanza Plenaria sopra citata.
Quindi, approfittiamo della presente per rispondere innanzitutto alla domanda che ci è stata posta da molti di voi: “ adesso cosa succederà ?”. La risposta è : per il momento nulla!
È però chiaro che una volta fissate le udienze di merito dei ricorsi pendenti dinanzi al T.A.R. per l’accesso in G.A.E. , l’esito di questi non potrà che seguire l’orientamento espresso dalla Plenaria, con conseguente inevitabile rigetto.
Dopo le sentenze del T.A.R. è possibile che il MIUR si attivi per decretare l’espulsione dalle G.A.E. di tutti coloro che vi avevano avuto accesso “con riserva” per effetto delle ordinanze cautelari.
Non solo.
Riteniamo purtroppo che il MIUR possa pervenire a decretare l’espulsione dalle G.A.E. anche nei confronti di coloro che, nel frattempo, hanno ottenuto il ruolo ma “senza ancora aver superato l’anno di prova”.
Con il superamento dell’anno di prova, infatti, riteniamo che un eventuale licenziamento da parte del MIUR sia profondamente illegittimo e dunque impugnabile dinanzi al Giudice del Lavoro.
Ciò detto, vi informiamo altresì che, nell’attesa degli sviluppi futuri (anche sotto il piano politico) e pur nella consapevolezza della difficoltà del momento sotto il profilo giudiziale, la battaglia per la tutela dei diritti della categoria non si arresta e, se del caso, sarà affrontata in tutte le ulteriori sedi possibili (Corte Europea dei diritti dell’uomo e Corte di Cassazione).
Inoltre, saranno intraprese iniziative politico-istituzionali che in vista di quanto occorso e dinanzi all’ipotesi del più grande licenziamento di massa della storia del pubblico impiego, potranno anche sfociare in una mobilitazione oltre che a proporre nelle opportune sedi tutte le rimostranze possibili a difesa della categoria.
Infine, approfittiamo per rappresentarvi che la decisione dell’Adunanza Plenaria non dovrebbe avere ripercussioni sui ricorsi pendenti per la partecipazione al concorso straordinario e, in ogni caso, essi sono ancora in fase di trattazione dinanzi al T.A.R. per cui ne attenderemo fiduciosi l’esito.
Ulteriori aggiornamenti saranno forniti in prosieguo, non appena avremo conoscenza delle date delle udienza dinanzi al T.A.R.
Il Segretario Provinciale
(Francesco Gresini)